Cinquanta Sfumature di Grigio

Photo by Luca Bravo on Unsplash

"Cinquanta Sfumature di Grigio" sta mietendo vittime al botteghino sia in Italia sia negli USA, il film tratto dall'omonimo romanzo si impone quindi come un grande successo commerciale e personalmente un deludente risultato artistico.
Molti lo hanno definito porno, non lo è, e manca anche l'erotismo artistico di Nymph()maniac di Lars Von Trier per esempio, e in un certo senso è quasi un male che non si tratti di pornografia perché manca il senso del film che non si trova da nessuna parte.
Tutto si concentra in una storiella harmony-sadomaso in cui la protagonista-oggetto si umilia volontariamente in cambio di costosi e inutili regali del suo uomo-padrone.
Non è un dramma, poco avvincente, i personaggi sono abbozzati, la sceneggiatura è quello che è ma anche il materiale di base del libro non è che offrisse spunti interessanti.
Quello che stupisce è che in un film dove il sesso estremo è la base del racconto manchi completamente la carica erotica e la trasgressione sia distribuita con il contagocce.
Dakota Johnson è forse l'unica nota positiva, e si spera vivamente per la sua carriera che riesca presto a togliersi di dosso questa etichetta di "quella-di-cinquanta-sfumature-di-grigio"
VOTO: 4/10

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Roberto S.

Laureato al Dams indirizzo musicale con una tesi di laurea in filosofia della musica, si divide tra la redazione di contenuti promozionali e la programmazione lato web per il mondo Linux e Microsoft. Nel poco tempo libero che gli resta trova anche il modo di suonare il sax.

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